QUALI SONO LE CAUSE
La fascite plantare è l’infiammazione di uno spesso tessuto sulla parte inferiore del piede. Questo tessuto viene chiamato fascia plantare e collega il calcagno alle dita del piede creando l’arco del piede.
La fascite plantare si verifica quando la banda spessa di tessuto sulla parte inferiore del piede (la fascia plantare) è troppo tesa o stressata dal troppo carico. Questo può creare dolore e rendere più difficile il camminare. La fascite plantare è un problema molto comune degli atleti soprattutto in quelli amatoriali che praticano la corsa.
Si hanno maggiori probabilità di ammalarsi di fascite plantare se:
La fascite plantare può colpire sia gli uomini che le donne. Tuttavia, più spesso colpisce uomini attivi in età compresa tra i 40 e i 70 anni. È uno dei disturbi ortopedici più frequenti relativi al piede. Comunemente si pensa che la fascite plantare sia causata da un sperone calcaneare, ma studi scientifici hanno dimostrato che questo non è vero.
Ai raggi X, la spina calcaneare si può osservare sia in persone affette che in quelle non affette da fascite plantare.
Il disturbo più comune è il dolore e la rigidità nella parte inferiore del tallone. Il dolore al tallone può essere sordo o tagliente. A volte può bruciare e può far male tutta la parte inferiore del piede.
Il dolore può svilupparsi lentamente nel tempo, o improvvisamente dopo intensa attività.
TRATTAMENTO
Il trattamento della fascite plantare si basa sul riposo iniziale e sul controllo dell’infiammazione. Vediamo allora quali sono le regole più importanti da seguire per facilitare la guarigione.
Sospendere per qualche settimana gli allenamenti ed evitare di camminare o rimanere in piedi troppo a lungo, specie su superfici rigide. Il riposo iniziale aiuta solitamente ad alleviare il dolore e a ridurre l’infiammazione locale.
E’ molto importante sospendere gli allenamenti alle prime avvisaglie della fascite plantare: ignorare il dolore continuando ad allenarsi o sopprimendolo con farmaci specifici, favorisce infatti la cronicizzazione della patologia complicandone notevolmente il trattamento.
Se il dolore è particolarmente intenso ed accentuato dal carico il soggetto non deve esitare ad utilizzare delle stampelle per scaricare completamente il piede dolente.
Iniziare un trattamento che possa far abbassare il dolore è fondamentale.
È bene dirigersi verso le cosiddette “terapie biostimolative” cioè in grado di accelerare i naturali processi riparatori e di guarigione del nostro organismo”: la tecarterapia, laserterapia (alta potenza), laser, ultrsuonoterapia… fino alle onde d’urto focalizzate come “ultima spiaggia” o adatte per sportivi con poco tempo a disposizione per tornare in campo. È bene sapere che il tendine, per sua natura, ha tempi di guarigione decisamente lenti, a causa anche della sua scarsa irrorazione di sangue. Perciò il decorso di una fascite plantare che guarisce in 4/6 mesi è da considerarsi un successo.
I trattamenti vanno di solito accompagnate con esercizi di stretching della fascia plantare, automassaggio, kinesiotape e con la scelta di scarpe adatte al piede del soggetto.
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