FRATTURA DEL POLSO, ESERCIZI E TRATTAMENTI

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FRATTURA DEL POLSO


La frattura del polso è un infortunio relativamente frequente che significa rottura di una delle due ossa lunghe dell’avambraccio, Radio o l’ Ulna
L’avambraccio è composto da due ossa lunghe: radio e ulna, che si trovano l’una accanto all’altra. Il radio si trova sul lato del pollice e forma due articolazioni, una con l’ulna e l’altra con diverse piccole ossa del polso.
In caso di caduta sulla mano con il polso esteso, il colpo si scarica sul radio. Quando questa forza è eccessiva, si può verificare la rottura dell’osso. Per maggiori dettagli sull’anatomia del leggere il seguente articolo sulla riabilitazione del polso

SINTOMI


Generalmente, le persone con frattura del polso sentono dolore forte e improvviso al polso o all’avambraccio nel momento dell’incidente con conseguente gonfiore nella zona che circoscrive la rottura.
La sofferenza può aumentare in certi movimenti del polso, quando si stringe il pugno o durante le attività in cui si appoggia il peso sul polso leso, come per alzarsi dal letto.
In caso di fratture del radio (con spostamento osseo), si può notare una deformità evidente.

La frattura del radio distale può provocare le seguenti complicanze:

  • Lesione o stiramento del nervo mediano: questa complicazione si verifica quando la frattura ha un vizio di consolidamento (si salda male)
  • Il danno si può verificare quando si rompe l’osso perché il colpo provoca un trauma violento al nervo oppure a causa della compressione dell’ematoma o del gonfiore.La conseguenza può essere la sindrome del tunnel carpale, con formicolio, perdita di forza e sensibilità al pollice, indice e medio
  • Artrosi a livello del polso tra radio e ulna o tra il radio e le ossa del carpo
  • I frammenti ossei non si saldano correttamente, per esempio un frammento potrebbe avere un angolatura non naturale rispetto agli altri
  • Pseudoartrosi (mancato consolidamento dei monconi della frattura)
  • Rigidità del polso e delle dita
  • Rottura di un tendine, in particolare l’estensore lungo del pollice
  • Morbo di Sudeck o algodistrofia, si forma osteoporosi e dolore cronico nella zona lesa

TRATTAMENTO


Il primo mese post-infortunio, la persona deve fare una radiografia di controllo ogni due settimane.
Quando l’ortopedico ritiene che la formazione di callo osseo è sufficiente può togliere il gesso o il tutore.

L’applicazione della Magnetoterapia riduce i tempi di consolidamento fino al 50% e attenua notevolmente il dolore.

Per togliere il dolore si possono utilizzare anche altre terapie strumentali come il LASER o la TECAR .

Quando la radiografia mostra la calcificazione della frattura, si deve iniziare la fisiokinesiterapia; in particolare per il polso e la mano perché i movimenti sono molto fini e precisi.
La muscolatura dell’avambraccio e della mano diventa debole, quindi bisogna rinforzare con esercizi isometrici (contrazione in assenza di movimento) e poi sollevando degli oggetti o dei pesi.
Il recupero del movimento si ottiene mediante esercizi che coinvolgono le dita della mano, il polso e l’avambraccio, in particolare bisogna insistere su:

  • La pinza tra il pollice e le altre dita (opposizione del pollice)
  • La pronazione dell’avambraccio (versare l’acqua della bottiglia)
  • La supinazione del gomito (ruotare la maniglia della porta)
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INFORTUNIO AL GOMITO: FRATTURA DEL CAPITELLO RADIALE

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