FRATTURA DEL MALLEOLO PERONEALE

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La frattura del malleolo peroneale è una lesione relativamente frequente, caratterizzata dalla rottura della prominenza ossea nella parte esterna della caviglia, cioè il malleolo laterale.
Si verificano di frequente sia nei giovani che negli anziani. Nelle persone giovani conseguono a traumi violenti, spesso durante l’attività sportiva o incidenti stradali. Gli anziani possono riportare questo tipo di frattura anche in seguito a banali cadute in ambiente domestico, data la maggiore fragilità dell’osso.

SINTOMI


Fra i sintomi, il più evidente è il dolore. Il soggetto non riesce a stare in piedi e cammina con molta difficoltà, soprattutto proprio a causa della sensazione dolorosa acuta. Fa male anche la zona intorno all’osso. La caviglia appare gonfia e tumefatta e a volte si può verificare un sanguinamento interno che porta alla formazione di un’ecchimosi. In alcuni casi le parti lacerate possono essere soggette ad infiammazioni e a rossore.
La diagnosi di una frattura del genere si effettua tramite una radiografia che consente non solo di verificare una frattura, ma anche di vedere come sono allineati i frammenti ossei e di capire dunque se è una frattura composta o scomposta. Fratture molto piccole o composte spesso non risultano da radiografie normali per cui potrebbero essere necessarie radiografie con proiezioni o immagini più approfondite come la TAC che evidenzia anche eventuali problemi di legamenti.

COSA FARE


Se la frattura è composta, va messo in atto un trattamento conservativo con un tutore e un gambaletto gessato, se invece c’è una rottura scomposta, si deve ricorrere all’intervento chirurgico.
La riabilitazione dopo la frattura del malleolo viene effettuata ricorrendo alla fisioterapia.
Gli esercizi servono a diminuire la rigidità dell’arto e a ridare ad esso la forza muscolare. In genere, si eseguono tre tipi di attività: movimenti che mirano a stimolare la mobilità articolare, altri di rinforzo e altri ancora propriocettivi, che si avvalgono di tavolette instabili sulle quali restare in equilibrio. Tutto ciò serve a recuperare la funzione neuromotoria della caviglia.

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